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Comune di Torrebelvicino

Provincia Vicenza - Regione del Veneto


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TURRITANI...chi siamo? Veniteci a conoscere


Gli storici, con sufficiente certezza, hanno individuato nei Reti gli antichi progenitori dell’attuale popolazione di Torrebelvicino. I Reti abitavano le valli ed i monti presenti in tutte le Alpi centro-orientali ed avevano il loro centro religioso a Magrè di Schio, dove furono rinvenuti molti reperti fra i quali delle corna di cervo con incise interessanti iscrizioni. Secondo una recente interpretazione, il suffisso “Belvicino” si potrebbe far risalire alla lingua retica e significherebbe “il luogo sacro vicino a conca rigogliosa d’acqua”. Si affida poi all’origine romanica, quindi in tempi successivi, l’uso del  toponimo “Torre” che deriverebbe da una postazione difensiva strategica a forma di torrione eretta in posizione dominante, forse dove ora sorge la chiesa di S. Lorenzo, per consentire il controllo della lunga via romana che univa la Postumia da Vicenza alla Vallarsa, attraverso una valle vigra cioè incolta e selvaggia la “Vallesvogre” poi Val Leogra. Assai ricche di storia sono Pieve ed Enna, due  interessanti comunità diverse fra loro per origini ed insediamento ma che si integrano felicemente nel territorio turritano. Molteplici i dominii e le invasioni in questa valle, dai Reti ai Romani, ai barbari Ungari che la Chiesa vicentina fronteggiò con i suoi feudatari, ai popoli Germanici e forse anche di lingua Cimbra che sulle colline di Enna migrarono per cacciare e vivere, fino a conoscere gli Scaligeri e i Visconti, dalla Serenissima ai francesi di Bonaparte, passando per l’Austria di Francesco Giuseppe fino al 1866 con il vessillo sabaudo. Una storia interessante per il culto religioso con quattro stupende chiese ricche d’arte, che da sole meritano un viaggio: l’Antica Matrice a Pieve di Belvicino da visitare soprattutto nei giorni di Pasqua, la Chiesa di S. Lorenzo a Torre con la sagra di fine Luglio, di S. Giovanni ad Enna con appuntamento a metà Giugno e la campestre di contrà Collareda. Una storia ricca dei fatti d’arme del passato remoto ma soprattutto delle orme “rossiane” del passato prossimo (interessanti sono gli opifici di Francesco e Alessandro Rossi lungo il Leogra) che testimoniano l’ingegnosità e l’operosità della nostra gente le cui vestigia archeo-industriali sono conservate. L’acqua come forza motrice con la roggia le centrali, le fabbriche ed i mulini, ma anche come refrigerio e nutrimento salubre è una delle principali risorse naturali del territorio. La  nostra primaria vocazione agro-silvo-pastorale nel corso degli anni ha subito più di una trasformazione ed ora presenta una marcata industrializzazione, legata soprattutto ai settori meccanico e manifatturiero. La gastronomia si basa sul comparto rurale tradizionale: infatti salendo nelle stupende colline circostanti respirerete aria d’altri tempi, assaggerete ottime Sopresse, Salsicce, Cotechini, Salami e Pancette e perché no anche “i Ossi de mascio col cren” ma soprattutto la “Bondola” eccellente rotondo insaccato di maiale che va bollito e poi adagiato in un caldo letto di bionda polenta. A Maggio nei giorni dell’Ascensione, una riposante passeggiata lungo il sentiero mineralogico che da Ponte Capre porta a Passo Manfron e scende fino alle rovine del Castello di Pieve, vi consentirà l’appetito giusto per una serata alla “Sagra della Bondola” dove, fra una un birra ed un ballo, vi svelerà  più di un segreto della nostra cucina che si fregia peraltro di un paio di ottimi ristoranti degni di guida, di linde trattorie e di accoglienti agri-turismo. Da noi generalmente si vive bene, è percepito il “profumo del nord-est” anche se talora se ne avverte pure l’odore acre che ci  ricorda come si debbano cercare percorsi e modelli nuovi e diversi per il miglioramento della qualità della Vita. Al primo incontro potremmo sembrarvi “musoni” forse un po’ chiusi e di poche parole, ma per cambiare opinione vi basterà visitarci e restare un poco fra noi. Per collaborare con i nostri imprenditori e con le loro aziende (alcune delle quali primeggiano nel mondo per i loro prodotti), per visitare la nostra biblioteca e gli edifici scolastici o per servirvi dei nostri artigiani, dei nostri negozianti, per lasciarvi affascinare dalla straordinaria rete che il Volontariato tesse ogni giorno nella Comunità o solamente per conoscere i nostri progetti per un futuro che intravediamo e che vogliamo guidare, tutti insieme, da protagonisti.



Data ultimo aggiornamento: 04/09/2015
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